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  • Immagine del redattorePaolo Croce

Dal realismo alla finzione...

Aggiornamento: 1 feb 2019




Questo è un blog di difficile impostazione, antipatico e assolutamente contrario non al digitale, fotograficamente parlando, ma alla speculazione artistica che molti ormai troppi ricorrono per poi postare foto aliene, inesistenti e di difficile collocazione terrestre...

Un modo per far arrabbiare molti di coloro che pensano che smanettando nel pc coi vari corel o adobe, si diventa fotografi, degni di questo appellativo, una volta riservato a veri artisti che con una scatola ed un foro stenopeico, ottenevano a volte impressioni fotografiche che contenevano molta più realtà di quanto non riescano a fare loro...

Ovviamente tengo a precisare e soprattutto a premettere che ogni ambito fotografico è di per se legittimo, meno legittimo è intestarsi l' appellativo di "fotografo" da parte di chi non ha mai fatto una fotografia, ma si è limitato all'acquisto di un paio di strumenti.

Una denuncia la mia, che vuole accogliere con se, tutti coloro che la pensano un pò come me, accettando al contempo la discussione, senza livore e senza offesa, di chi la pensa diversamente.


La foto che segue è una esasperazione, ovviamente, di ciò che trovo sempre più spesso, in internet nei vari corsi, concorsi, siti a tema, workshop, e chi più ne ha più ne metta.....

Di fatto detesto la falsificazione della fotografia.

Il semplice accostamento della fotografia a queste "cose" che non sono ne foto ne dipinti, ma "autointerpretazioni" di una realtà che la natura ha generato così bene, mi fa venire il desiderio di difenderne la sacralità a costo di dare ad alcuni dell'involuto, anche sentendosi così proiettato nel futuro....

Ricordo due cose, fotografia ha un senso ben preciso, il disegnare con la luce, quella naturale o artificiale che illumina una scena e permette di "fermare nel tempo" quel momento, così come è, senza il bisogno di modificarlo senza senso.

La fotografia nasce originariamente da una emulsione.

Se poi qualcuno desidera "fotoritoccare" o "post produrre" la realtà, sarà da me legittimato solo se al contempo troverà anche un NOME PROPRIO a questo tipo di arte.

Ad esempio : "CLICCOGRAFIA" o "SMANETTOGRAFIA".


La fotografia è altra cosa, un corpo macchina con un ottica montata sul frontale, un diaframma, un tempo di scatto, sapiente impostazione iso, una occhiata all'esposimetro, una buona composizione dell'immagine e un dito indice che spinge verso il basso...


....vidi una foto trasformata... pensai è la fine del mondo o solo un tentativo di qualcuno di fare cose senza senso? ...poi mi dissi, calma quella non è una fotografia...


Cosa ti dice la testa?




LA LEGGEREZZA DELL'ESSERE.... IN SUPERFICIE


Legittimati sono i fotografi che hanno espletato il mestiere per anni in pellicola e poi costretti dalle vicissitudini e dalla travolgente innovazione tecnologica, ad avvicinarsi alla fotografia digitale.

Questi però, confido , che solo per alcuni aggiustamenti si affidano alla post produzione, come si faceva per altro in camera oscura, e mai si fanno prendere dalla mano mefistofelica del compulsivo del click sul mouse, il che ,sempre più spesso, genera scenari marziani al posto di quelli così belli che abitano la nostra terra.

Pensare che un fotografo di lunga data, non saprebbe volendo, ottenere queste immagini irreali, è sia pretenzioso che folle...

Io stesso negli anni attorno al 2000 mi dilettai (mai peraltro tentando di venderle) a "frugare" nelle foto stravolgendole o levando questo o quel neo dai volti di signorine che non chiedevano altro che avere la possibilità di un intervento di plastica facciale a così basso costo.

Dopo un paio di mesi sapevo farlo e anche abbastanza bene, anzi molti si rivolgevano a me per questi piccoli interventi, o per mettere una giacca ad uno scomparso che aveva una sola foto in canottiera, ma mai mi sarei permesso o avrei accettato una commissione di lavoro che mi avesse chiesto di modificare un lago da azzurro a viola, o una foresta bella verde in un colore che non fosse esistito in natura.


Togliersi un sassolino dalla scarpa in questo blog è un mio vezzo, per scrollarmi di dosso anni e anni di sofferte domande senza risposte, che giravano nella mia testa, e che a volte mi impedivano di capire compiutamente ciò che stava accedendo al mestiere del fotografo,

Sentivo così forte la sensazione che stesse scomparendo come scompare la scia di un aereo poco dopo che è passato.

La mia "sofferenza fotografica" era più che sentire il rischio di perdere un lavoro ( che peraltro non è mai successo ) proveniva dalla domanda che mi sorgeva spontanea.

"A chi" avremmo lasciato questo bellissimo mestiere?

Ci accorgemmo ben presto, quando cominciarono a spuntare fuori i primi "abusivi", che per il solo motivo di poter comprare attrezzature costose, si addossavano il titolo di fotografi, senza spesso averne le minime capacità.

Da qui la guerra fu dichiarata.

Oggi la mia battaglia è diventata più un divertimento, un posto da dove controbattere le postulazioni di quei signori, che in quanto possessori di una Eos 1D , si sentono geni del settore e spesso sono così arditi da dare dei vecchi rimbambiti a coloro che semplicemente non vorrebbero vedere lo stravolgimento di una cosa troppo preziosa per poterla rovinare.

Non basta guardare il cielo di notte per poter dire di essere Einstein.


Non disdegno affatto il digitale riconoscendogli la velocità e la comodità (un monitor che ti fa vedere cosa hai fatto, immediatamente dopo lo scatto, invece di dover aspettare 7 giorni per lo sviluppo dei negativi, di certo non lo demonizzo.

Divento pazzo invece quando uno se ne infischia, scatta a caso il più delle volte, o peggio in automatico, pensando e dicendo , "tanto poi la aggiusto col pc".


Per cui vengano i signori smanettoni, questo blog vuole essere un mezzo per poterne discutere, ma sappiate che in mezzo ai fotografi che spero si relazioneranno , ci sono anche quelli sulla cinquantina, che non necessariamente sono dei bambocci da geriatria, ma conoscono così bene la fotografia che ogni vostra offesa o intendimento saccente in fotografia, potrebbe suonare come campana di ignoranza di questo mestiere... senza pari.


Benvenuto a chi vorrà parlarne o sentirne parlare, a chi offenderà , una risata lo seppellirà...(oltre ad essere evaporato alla velocità della luce).

Bello invece se ne vorremo parlare in pace e democratico rispetto.

Più detrattori avrò più sarà bello esserci, perchè si sa...........tanti nemici....tanto onore.


Paolo Croce

fotografo dal 1989

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