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  • Immagine del redattorePaolo Croce

Tipologie di fotografi, quante sono

Aggiornamento: 1 feb 2019

Dopo anni di attento studio, attraverso le varie esperienze, e i vari mondi che visito per lavoro, posso delineare con sufficiente precisione, una certa quantità di tipologie di fotografi, e il loro quoziente di pericolosità professionale, che ad oggi compongono il panorama professionistico mondiale.....



*IL FOTOGRAFO ATTEMPATO E RILUTTANTE

*IL FOTOGRAFO CHE SI E' FATTO DA SE

*IL FOTOGRAFO PER CASO

*IL FOTOGRAFO PER OSMOSI

*IL FOTOGRAFO EREDITIERO DEL MESTIERE

*IL FOTOGRAFO INCORONATO

*IL FOTOGRAFO UMILE

*IL FOTOGRAFO ARROGANTE

*IL FOTOGRAFO CORRETTORE

*IL FOTOGRAFO CHE ATTRAVERSA LE EPOCHE

IL FOTOGRAFO CHE ATTRAVERSA LE EPOCHE

*IL FOTOGRAFO PERCHE' LO HA DECISO LUI



*** L'ATTEMPATO E RILUTTANTE ***


Questo è un tipo di fotografo in via di estinzione.

Di solito ultrasessantenne, resta ormai abbarbicato ad una idea del passato ben precisa, non rinuncia mai e poi mai alla fotografia analogica, al suo rullino, a costo di non esercitare la professione, si rifiuta (come se avesse in se il virus della peste nera) anche solamente di toccare una macchina fotografica digitale.

Egli la reputa il male assoluto e non trova una spiegazione valida al perchè la sua Leica acquistata nel 1960 dovendo vendersi un rene, oggi costa su Ebay al massimo come una cena per due in un ristorante di medio valore.


A questo fotografo va tutta la mia ammirazione e gratitudine per il suo passato , la sua storia, i suoi insegnamenti. Una vita, la sua, vissuta in mezzo a CHIMICI DA SVILUPPO e STAMPA, acquistando MINILAB costosissimi, per dare ai propri clienti la fotografia più veloce possibile, (generalmente in 20 minuti o poco più).

Si affrettava a sviluppare e stampare per poi ritagliare i negativi a strisce di 5/6 per poi infilarli a mano nelle bustine apposite, appoggiava al petto il mazzo di foto per dargli una controllata sommaria, le sfogliava e inseriva il tutto nella busta di consegna, scriveva sopra il prezzo con una penna...

egli era colui che ogni giorno sentiva le domande più disparate sulla fotografia ed elargiva consigli tecnici a volte semplicissimi come "tieni il sole alle spalle e scatta a 125 - 5 e 6"...

Era il fotografo al quale ci si rivolgeva sia per la bozza nella macchina da documentare all'assicurazione, per un servizio fotografico, per il battesimo del bimbo, per il proprio matrimonio, per effettuare la colorazione a mano di una antica fotografia in b/n...

In pratica era il PC di una volta quando ancora i PC non esistevano e la fotografia era ancora un'arte applicata sapientemente davvero da pochi eletti.


Alcuni clienti entravano in negozio, facendoti travasare la bile, con medio formato tipo HASSELBLAD con ottiche paurosamente luminose della ZEISS, non sapendo nemmeno cosa avessero in mano e per solo merito di aver ereditato queste attrezzature da un nonno fotograficamente evoluto e in genere molto benestante...

Altri avventori entravano in studio con una medio formato RUSSA di molto meno valore ma con ottime ottiche, quando scattavi una prova sembrava crollasse il palazzo, per il rumore che faceva.

Ricordo i rullini in plastica tipo i 126 o 110 che andavano nelle INSTAMATIX (le compatte di allora) e i FLASH CUBE o CUBE X.

Le POLAROID con i moderni rulli 600 o gli antichi SX-70...

Un turbinio di bei ricordi, anche quando i tentativi di evoluzione tecnica scadevano in involuzioni terribili, come nel caso dei rullini KODAK DISK (non ne ho mai venduto uno pur avendone una decina di scorta), o la tecnologia APS che fece prima a morire che a nascere....

Anche allora si disse che avrebbe sostituito a breve le Reflex...

C'erano poi i "risparmiatori seriali" che entravano in studio dichiarando tronfi di orgoglio "ho comprato una reflex a 80.000 lire", tu già capivi che avevano preso una storica cantonata, acquistando per strada una CANONMATIC di plasticaccia che non funzionava quasi mai e che era 10 volte inferiore alla peggiore compatta in commercio....


Ecco a questo si riallaccia la tipologia del fotografo ATTEMPATO E RILUTTANTE, colui che vive nel mondo dei ricordi e non si lascia andare all'innovazione.

Di questo fotografo mai mi stancherò di dire che è colui che protegge in grembo tutta la coscienza fotografica e la conoscenza possibili.

Vero artista che con un colpo d'occhio sapeva già diaframma e tempo di scatto occorrenti per quella situazione e dormiva sonni tranquilli anche se per una settimana non aveva idea di cosa avesse scattato.... Sicuramente risulta anacronistico ai nostri giorni, pur tuttavia mi sento di dedicargli il mio "Chapeau".

Questo tipo di fotografo che ormai è rarissimo, come professionista, non ha mai avuto niente da invidiare ne ai fotografi attuali, ne a quelli che verranno.

Grado di pericolosità 0 su 10


***CHE SI E' FATTO DA SE***


E' in genere quel soggetto che da giovane ha seguito corsi, ha dedicato molte domeniche di potenziale svago, ad accompagnare, spesso come portaborse o schiavetto, un fotografo professionista nei vari servizi fotografici, spesso per una pacca sulla spalla a fine serata e zero monete.

Lui va nella speranza di imparare il mestiere, e spesso ci riesce, se accompagnato, come quasi sempre, da una forte dose di passione per questa arte.

Di norma rinuncia alla sua vita da adolescente e si dedica all'apprendimento, lo si riconosce facilmente quando l'amico gli chiede di fargli il servizio fotografico del matrimonio e lui molto coerentemente rifiuta, perchè ancora si sente di dover imparare molto e non si sente in grado di prendersi una così grande responsabilità.

E' conscio che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare....

Di solito riesce ad acquistare la prima attrezzatura dopo che è realmente diventato espertissimo, dato che soldi da questa scelta di percorso, se ne vedono davvero pochissimi, specie all'inizio.

Grazie alla sua modestia in genere questo è un fotografo che fa una buona carriera, e riesce ad essere coerente con i tempi e le persone che avvicina.

Gado di pericolosità 1 su 10


*** PER CASO***


Ecco il personaggio più simpatico, quello che tutto avrebbe pensato di fare nella vita tranne che quello che fa...

Questi generalmente, si adagia sulla cresta delle onde del mare che lo trasporta,.

Alla giusta età, visto che non ha trovato ancora lavoro e avendo il garage familiare sotto casa che è sfitto, ci si trasferisce.

Di li inizia a documentarsi e a studiare, finalmente, anche perchè spesso la vede come una quasi ultima spiaggia, dopo della quale non resta che la piccola azienda del padre da ereditare (da sempre odiata e detestata)...

Di certo da questa tipologia di fotografo non ci si può aspettare la luna, ma al limite un discreto fotografo che proiettato in questo mondo, ne fa una speranza senza la quale non resta che piangere...

Grado di pericolosità 4 su 10


***PER OSMOSI***


Questo comincia ad essere pericoloso.

E' quello che "tampina" il professionista, magari nel suo negozio, un giorno si e l'altro pure, apprende chiacchierando e mai esercitando la capacità di eseguire scatti fotografici, solo per averne parlato e magari saperne parlare, si sente fotografo.

Sente spesso teorie tecniche e acronimi che non fa suoi, ma li mette da parte perchè pensa che quello che è fondamentale in fotografia, sia solo quello che interessa a lui.

Spesso ci ha capito poco o niente, e la non umiltà lo porta a fare figure poco buone, quando magari parla di fotografia con qualcuno che ne sa più di lui.

Alla domanda "te quale profondità di campo applicheresti per uno scatto che risulti sinuoso in questo contesto" risponde semplicemente "sono le 15 e 45".

Si risonosce facilmente quando si apparta o sparisce in una cerimonia qualsiasi allorchè si accorge che ad un tavolo ci sono persone che di fotografia ne capiscono davvero.

Grado di pericolosità 8 su 10


***EREDITIERO DEL MESTIERE***


Il fotografo un pò meno pericoloso (anche perchè ha sempre dietro alle spalle l'esperienza di chi gli lascia il lavoro) ma che pensa di vivere di rendita dopo che il Padre o il Nonno sono stati un artisti di buon livello...

Non ho mai creduto che si possa lasciare in eredità il talento, le macchine fotografiche e magari uno studio attrezzatissimo si, ma il talento mai....

Costui è invece convinto proprio di questo, e se gli parli del contrario è capace di arrabbiarsi molto, pregandoti nel contempo di non entrare mai più nel suo bellissimo studio fotografico perchè non degno di farlo...

Di suo, in realtà, li dentro c'è ben poco, tutto ereditato in materiale ma poco in materia grigia...

La sua bravura è certificata spesso dalle belle foto esposte ma fatte dal babbo anni prima, la sua competenza in genere è alta, se a fianco ha qualcuno che ne capisce davvero.

In genere a parlare con i promessi sposi per fissare un servizio, ci va il babbo, lui arriva alla fine a stringere la mano e a prendersi i meriti di tutto, e soprattutto i soldi a fine lavoro...

Non è pericolosissimo per un eventuale cliente, perchè c'è sempre chi gli toglie le castagne dal fuoco e risolve i problemi, ma lo terrei a distanza per cose importanti, perchè se il babbo è ricoverato in ospedale per farsi fare la protesi all'anca, poi chi risolve i miei problemi fotografici?

Grado di pericolosità 4 su 10


***INCORONATO***


Veramente pericoloso, anzi quasi deleterio, il fotografo che è autorizzato ad esserlo perchè incoronato da qualcuno...

Di solito è una ragazza nel caso del fotografo uomo e l'opposto per l'altra opzione...

Lei o lui, visto che l'amico ha acquistato la macchina fotografica nuova, chiede di vedere gli scatti che ha fatto... in genere lo pseudofotografo da dimostrazione delle sue capacità fotografiche, direttamente dal monitor della nuova apparecchiatura, che per eccitazione iniziale non si toglie mai di dosso...

L'amico/a vede le foto nel monitor, e visto che non ci capisce quasi niente e che in un monitorino così piccolo sono belle anche le riprese fatte coi piedi, vuoi per i colori, vuoi perchè non si vede un bel niente, decide dentro di se, che l'amico è veramente bravo.

Lo dice in giro, con tanta veemenza e convinzione, che riesce a propagarlo fino al cervello dell'autore di tali "divinità" fotografiche....

C'è purtroppo di più, riesce a convincere un'altra coppia di amici, vicini al proprio matrimonio, di avvalersi di tale straordinaria competenza...

L' incoronato, visto che non è stato provvisto di umiltà da madre natura, accetta.

Lo fa pensando dentro di se "tanto faccio le foto in program e poi le ritocco col programma craccato che ha lo zio nel suo PC, ho visto che fa miracoli"...

E li ovviamente la tragedia.

Ha con se normalmente un 18/55 e un ottica del babbo della vecchia macchina fotografica analogica, per fare scena, ma non sa come attaccarcelo.

Visto che ha speso tutto per l'acquisto della macchina fotografica, non può far altro che farsi prestare un flash da qualche amico, che magari è pure di un'altra marca il che obnubila la possiblità di avere un TTL decente a disposizione....

L'incoronato è quello che durante il matrimonio suda più degli sposi, non per il caldo, ma per il fatto di avere visto nel monitor le cagate che ha realizzato ( in genere due visi spauriti degli sposi che escono fuori dal buio assoluto a mò di gufi ).

E' anche quello che ride nervosamente e di solito fa battute idiote, nella speranza che non venga fatta la domanda classica dagli sposi "stanno venendo bene le foto?"...

A fine giornata vorrebbe uccidere prima l'amico/a che lo ha convinto a fare questa cazzata e subito dopo se stesso per aver accettato.

Vorrebbe diventare una mosca e volare in Pakistan ma è tardi.

Importante sapere che tutto questo lui non lo ammetterà mai.....

Di solito è colpa della macchina fotografica che non ha funzionato proprio quel giorno.

E' il tipo di persona che contunuerà tutta la vita a fare le foto in PROGRAM perchè "vengono meglio"...

Grado di pericolosità 10 su 10


***UMILE***


Il fotografo umile è il più raro ma anche il più auspicabile, è quello che ti darà sempre un prodotto valido, e non te lo farà mai pesare. Ti dirà sempre che è sua la colpa se una foto è venuta male, che ti dirà sempre di non essere in grado di eseguire un servizio se non si sente all'altezza di farlo, non si inventerà mai scuse contorte per i suoi eventuali fallimenti.

Sarà anche sempre il più abbordabile economicamente, e non si autoeleggerà mai come il migliore di tutti anche se magari potrebbe aspirare a diventarlo.

Veramente raro e quasi unico, è la perla più brillante, ma come tutte le pietre preziose è anche il più difficile da incontrare durante una vita intera.

Grado di pericolosità 0 su 10


***ARROGANTE***


Senza alcun dubbio il più fastidioso, magari capace ed esperto, ma stare al suo cospetto rimane davvero difficile. Una volta conosciuto è difficile approfittare nuovamente dei suoi servizi, e di solito, una volta concluso il rapporto di lavoro, si evita volentieri di rientrare nel suo studio.

In genere si presenta come un umile, ma una volta fissato un qualsiasi servizio, ed arrivato nella location di ripresa, si atteggia a Re, e desidera che anche il cliente si trasformi in suo vassallo.

Ecco dunque che vengono trascorsi momenti insieme, carichi di tensione.

Il fotografo ormai si è avviato nella strada del comando e cerca di gestire il cliente come fosse il suo ragazzo di bottega, per cui escono fuori il "tu" al posto del "lei" anche se non autorizzato, il "fai questo/fai quello", il "mettiti così/prendi questo" ecc.

Senza capire che il cliente obbedisce ciecamente solo perchè a quel punto non può fare altrimenti (dove lo trovi un altro fotografo nel mezzo del servizio iniziato) ma già sta giurando a se stesso il fatidico "mai più"...

Estremamente polemico su tutto, se ha con se anche un ragazzo aiutante se lo mangia per qualsiasi cavolata.

Guai a lui il cercar di far valere i propri diritti di essere umano.

Palesemente in preda a sindromi tutte sue il fotografo arrogante non fa parlare di se per la sua pericolosità professionale, ma per quella dei rapporti umani che proprio non riesce a coltivare per più di pochi minuti.

E' quel fotografo del quale si sente dire, "bravo ma anche fosse l'ultimo rimasto sulla terra, le foto le rifarei da solo".

Grado di pericolosità 5 su 10.


***CORRETTORE***

Collocato tra i più pericolosi professionalmente, si affida al fotoritocco e alla post produzione per tutti gli scatti che fa, anche se perfetti, lui scatta tassativamente "solo in Raw".

E' quel fotografo che crede "si può scattare anche in program, non fa niente, tanto poi rimetto a posto tutto sul pc".

Non è pericoloso per la possibilità di non avere scatti alla fine del servizio, ma all'opposto per averne magari troppi,ma molto simili.

Egli riduce drammaticamente gli scatti scelti, al momento che si accorge di quanto tempo gli servirebbe per ritoccarli tutti.

Questo fa sorgere il problema che da tanti scatti, se ne sceglie pochi, magari quelli venuti meglio spariscono.

Alla fine al cliente non vengono fatte vedere quelle venute meglio....ma tanto il cliente non lo saprà mai...

Il semplice pensare di poter sbagliare uno scatto tanto c'è il fotoritocco è follia pura...

La fotografia va scattata bene "alla fonte", magari in Raw + Jpg, ma va scattata bene, anzi benissimo, il meglio possibile, sia perchè riduce sensibilmente i tempi necessari per un eventuale leggerissimo fotoritocco, sia perchè se sei bravo, il fotoritocco lo salti proprio a piè pari.

Ultimo ma non meno importante dei rischi che si possono incontrare con il fotografo correttore, è quello di avere un lavoro con colori falsi, magari vividi, forse anche piacevoli, ma distanti anni luce dalla realtà ambientale, mai rispondenti alla cromaticità che c'era in quel giorno unico e irripetibile....

Ma quasi sempre Lui tende a pensare "tanto il cliente non se ne accorge".

Grado di pericolosità 9 su 10




***SOLO DIGITALE***


In netta contrapposizione col fotografo "ATTEMPATO E RILUTTANTE" vive il fotografo "SOLO DIGITALE".

E' di norma colui che nasce con la macchina fotografica digitale, per cui è un giovane, che non vuol sentire parlare di analogico, rullini, emulsioni, sviluppi o altro...

Come se la fotografia invece del 1840 nascesse quando nasce lui nel 2000...

Ovviamente professionalmente, non avendo mai ne studiato ne toccato la storia e il passaggio della fotografia negli anni, si suppone che sia quantomeno un "mezzo fotografo", magari capace ma che ignora la storia di quello che sta facendo. Equiparabile a colui che va in barca a remi, anche se la barca ha il motore.

Non apprezzabile per il disgusto che prova nel parlare con quelli che vengono dalla pellicola, specie se ne difendono sgli odori ed i sapori di una volta.

E' quel fenomeno di fotografo che comprerà sempre l'apparecchio ultimo uscito, ignorando completamente che la foto che fa lui, con una apparecchiatura analogica, la si fa ugualmente e forse anche meglio.

Grad di pericolosità 7 su 10


***CHE ATTRAVERSA LE EPOCHE***


Ecco il fotografo dei sogni, quello che usa tutto, conosce tutto per averlo usato, non disdegna niente, ma si tiene care le tradizioni, le tecniche di un tempo (tipo il tiraggio della pellicola da 1000 a 3200 iso) e che ricorre se necessario ad un leggerissimo fotoritocco, ma solo se c'è da togliere un foruncolo dal viso di una sposa in primo piano e mai per alterare i colori, o sostutuirli con cromaticità aliene.

Sempre conscio del fatto che se una foto non è da scattare non si scatta e non la si fa per poi fotoritoccarla.

Sempre conscio del fatto che se una foto è sbagliata può cestinarla tanto o per merito del Breakting o del fatto che ne scatta più di una in varie angolazioni una buona sa di averla.

E' il fotografo che è auspicabile incontrare e tenersi stretto...

Non ha ansie particolari, perchè durante un servizio ha due macchine digitali e due ananlogiche in borsa, per cui anche in caso di un brillamento solare o di emissione di massa coronale, lui potrà continuare il servizio sempre.

La cosa più bella è che la macchina, sia digitale sia analogica, la prende in mano e la usa con noncuranza, come fosse la stessa cosa.

Il più grande di tutti (lo ho conosciuto) è il fotografo che usa la digitale come fosse analogica...

Chiesi "ma non le riguardi mai le foto che fai nel monitor?" mi rispose "tanto non le vedrei, poi scusa di quale monitor mi parli?".

Pericoloso è solo se riesce a far capire le sue capacità, in quanto toglierebbe molto lavoro agli altri tipi di fotografi, ma per il cliente finale è solo ed esclusivamente una certezza.

Grado di pericolosità 0 su 10


***PERCHE' LO HA DECISO LUI***


Prendo in considerazione questo tipo di fotografo, solo per fare due risate e per prenderlo un pò in giro.

Pericoloso tra i pericolosi, il fotografo perchè lo ha deciso lui, nasce generalmente dentro un negozio di vendita di apparecchiature che potrebbe essere FONTANI a Firenze o IL MERCATONE UNO...

Generalmente con le mani incrociate dietro la schiena, si piega in avanti per vedere la macchina fotografica in vendita e compra quella che ha più MEGAPIXEL, senza sapere magari la differenza tra Formato Pieno o Ridotto e i coefficienti di ingrandimento di Nikon o Canon per sapere che ottica sta comprando effettivamente.

Acquista questa "bestia", paga, esce nel parcheggio dove ha l'auto, scatta una delle più banali foto del mondo, la guarda nel monitor e dice a se stesso ad alta voce e sommessamente al mondo intero "cazzo ma sono bravo davvero"...

La mattina dopo spedisce online i suoi primi scatti a Pinterest, le posta su Instagram, e su Guru Photos, si iscrive a Photo4U, e in piedi davanti al lavandino del bagno, per cui allo specchio, si guarda e vede Franco Fontana, Salgado e Mc Curry che gli stanno battendo la spada sulla spalla incensandolo come "IL fotografo".

Si sente unico, inimitabile, colui che saprebbe anche estrarre la spada nella roccia di San Galgano se solo fosse li.

Tutto diventa possibile con la macchina fotografica in mano. Guardandosi allo specchietto della sua auto si ripete ogni 2 km " ma chi se lo aspettava che fosse così facile fare le fotografie", "cavolo se mi riescono", "sembrano Cartoline", "guarda che verdi, guarda che blu", "ma poi le posso fare in bianco e nero con questa macchina"........."cazzo allora sono veramente forte"....

Ecco caro mio, non basta comprare una ferrari per diventare Schumacher...

Hai dimenticato solo 150 anni di storia di fotografia, di studi, di prove, di illusioni e delusioni....

Hai dimenticato essenzialmente di fare oro del mestiere che fai adesso, perchè probabilmente fotografo non ci diventerai mai...

Lascio a voi immaginare la pericolosità del soggetto...una mina vagante, che se avvistata va fatta esplodere per il bene di tutti...

Grad di pericolosità 11 su 10



Nella dolce attesa di non incontrarlo mai, concludo questa serie i ipotesi di fotografi, che sembrerà sarcastica, ma vi giuro che è molto più reale di quanto possa apparire....



Ne vogliamo parlare????


Paolo Croce




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